Tutti conoscono l’esempio della Silicon Valley e il suo perfetto ecosistema, ma oggi si parla sempre più spesso di Israele - definita “start-up nation” nel recente libro di Senor e Singer - che oggi ha più aziende quotate al Nasdaq di Europa, Corea, Giappone, Singapore, Cina e India messe insieme. Il cuore della start-up nation è il campus del Technion , l’università battezzata da Albert Einstein, che ha vinto tre premi Nobel negli ultimi sette anni.. In allegato il mio articolo uscito il 20 febbraio 2012 su Repubblica Affari & Finanza
Con un gruppo di colleghi e di studenti sono stato otto giorni in Israele per scoprire sul posto i segreti della "Start Up Nation". Abbiamo scoperto che la formula magica, per trasformare un territorio non più grande di una nostra regione in un fiorente ecosistema, sta nella giusta combinazione tra interventi pubblici e imprenditorialità privata. Una collaborazione che ha permesso al paese di far leva su un network universitario di prim’ordine, una mentalità pronta a valorizzare le idee e le diverse culture. Su repubblica.it ho pubblicato una piccolo diario del viaggio.
Il 27 ottobre McKinsey & Company insieme alla American Chamber of Commerce in Italy ha presentato il rapporto DAG-Digital Advisory Group, una serie di riflessioni sul tema della digitalizzazione per l'Italia avanzate da un gruppo del quale anche InnovAction Lab fa parte. Qui potete trovare il link al video con le nostre testimonianze.
Un tempo chi studiava aveva come obiettivo finale il posto fisso in azienda: più anni andava avanti, anche dopo la laurea, più alte erano le sue aspettative in termini di posizione e stipendio. Chi invece aveva un suo progetto imprenditoriale finiva gli studi molto prima (un esempio per tutti Steve Jobs). Oggi le cose sono cambiate, per due motivi: a) è sempre più difficile essere assunti, e quindi la creazione di una propria impresa (start up) è diventata una opzione plausibile per molti laureati; b) per fare impresa in mercati complessi, come sono quelli attuali, occorrono maggiori competenze e, quindi, più studio. Ecco perché tutte le migliori università e business school offrono corsi e sussidi per diventare imprenditori. Il mio articolo uscito su Affari & finanza del 19 settembre 2011
Stanno nascendo in varie università del mondo iniziative pilota tese a formare laureati che sappiano realmente innovare: come la DSchool di Stanford, la Design Factory di Helsinky, o l’InnovAction Lab di Roma. Il punto di partenza è sempre lo stesso: mettere insieme ingegneri, economisti, medici, sociologi, architetti, e chiunque altro sia necessario per progettare soluzioni sostenibili, che coinvolgano come partner o sponsor le aziende e le istituzioni. In allegato l'articolo che ho scritto per Affari & Finanza su questo argomento, mentre facendo click sul logo potete vedere il video dell'evento di presentazione InnovAction Lab 2011: il primo percorso universitario di sviluppo delle capacità innovative. All'edizione 2011 partecipano oltre 100 studenti delle università di Roma Tre, Tor Vergata, Sapienza, Luiss e Campus Biomedico. In premio study tour in Israele e Silicon Valley.. Qui potete vedere le slides che ho utilizzato il 12 maggio nel mio intervento alla Sapienza su "come ridurre i rischi di insuccesso"